La giovane startup Vangoa, mi ha sfidato a mettere alla prova una nuova pedalboard. Se da un lato sono stato felice di accogliere questa sfida, dall’altro bisogna riconoscere che mostrare una pedaliera senza pedali è un po’ come mettere in mano a qualcuno un portafogli vuoto. Ho quindi selezionato con cura una catena di stompbox di alta qualità e di sicuro interesse; non la solita prevedibile catena di pedalini.
Soprattutto quando si tratta di pedali gain, abbiamo tutti visto di tutto e di più, ho quindi concentrato la mia ricerca su qualcosa fresco e originale.
Traendo ispirazione dal recente documentario “Becoming Led Zeppelin“, andiamo a caccia del suono leggendario di quell’epoca grazie ad un nuovo fantastico pedale di Skreddy Pedals.
Ma il nostro viaggio non si ferma qui! Esamineremo altri pedali top per buongustai del suono, prodotti da Surfy Industries, Cusack Music e Nux. Per finire, per maggiore flessibilità, sdoppieremo il segnale della nostra chitarra in una versatile uscita stereo.
PEDALBOARD VANGOA PD-M
Vangoa apre a Hong Kong nel 2017, specificatamente per la vendita online di strumenti musicali. Il modello PD-M è una pedaliera di medie dimensioni, può ospitare comodamente fino ad otto pedali di comune misura “tipo Boss”.
Vorrei sottolineare che l’azienda potrebbe migliorare la propria visibilità e la propria comunicazione per un migliore impatto sul mercato.
Infatti il marchio non è ben visibile sulla borsa e il nome del modello della pedaliera è mostrato sul sito Vangoa in modo alquanto confusionario.
Inoltre, il colore grigio perla della borsa da trasporto sembra troppo delicato per calcare le strade del rock’n’roll, solitamente fatte da sale prova sudice e palchi di sale da concerto polverosi.
Questi in realtà sono suggerimenti più che critiche: difatti, ogni preoccupazione scompare nel momento in cui si apre la borsa per il trasporto.
La pedaliera Vangoa si distingue subito per il suo design originale e l’alta qualità costruttiva, dando l’impressione di un prodotto dal rapporto qualità/prezzo decisamente vincente.
La base è realizzata con un unico, robusto pezzo di alluminio anodizzato ripiegato, che costituisce una struttura solida ma leggera.
Due piedini pieghevoli consentono un agevole trasporto ed un impiego in posizione inclinata, comoda e stabile.
La pedaliera è dotata di un alimentatore integrato isolato che appare affidabile, silenzioso e versatile. Questa sezione di alimentazione offre una generosa schiera di connessioni, incluse 10 uscite da 9 V di vari amperaggi e uscite separate da 12 e 18 V.
Cavi di varie lunghezze facilitano un cablaggio pulito, nascosto sotto la base della pedaliera.
Vangoa ha pensato anche alla presenza scenica. Difatti, sul bordo esterno della pedalboard è applicata una fascia di luci LED che reagisce al suono ambientale o a un segnale audio in ingresso, offrendo una visualizzazione del livello o semplicemente un effetto luminoso reattivo alla musica.
Un potenziometro consente di ottimizzare il livello di sensibilità. Quello delle “lucine” potrebbe sembrare un banale espediente per gettare fumo negli occhi, e invece questa pedaliera va ben oltre le apparenze, offrendo qualità e attenzione ai dettagli.
L’illuminazione a LED è semplicemente un piccolo bonus che aggiunge al prodotto un tocco di personalità.
La custodia è ben imbottita e ben realizzata, dotata di tasche portaoggetti aggiuntive e scomparti per gli accessori. È dotata di cinghie a scomparsa per essere anche comodamente trasportata a zaino. Sono inoltre fornite grandi strisce in velcro per fissare facilmente i pedali.
Ora è il momento di mettere la pedaliera in azione!
SURFY INDUSTRIES SURFYFUZZ
Surfy Industries cavalca le onde giuste: questa azienda svedese è rapidamente diventata garanzia di pedali eccellenti. Surfy Industries ha mosso i primi passi nel 2016, fondata da un team di appassionati. La produzione è incentrata su pedali analogici, prevalentemente ispirati a gloriosi effetti vintage ma con un occhio alla flessibilità offerta dalla tecnologia contemporanea.
Non loderò mai abbastanza le unità di riverbero a molla Surfybear o pedali come il Surfyvibe, divenuto elemento imprescindibile della mia pedaliera da palco.
Utilizzeremo tre pedali Surfy Industries. Il primo della nostra catena è il Surfyfuzz. Questo fuzz versatile presenta due circuiti commutabili, rispettivamente denominati Japan e USA.
Il creatore Bjorn Isheden sottolinea che questi circuiti non sono cloni di stompbox vintage ma prendono ispirazione da suoni classici per ricrearli con un progetto originale.
Con entrambi i circuiti, il SurfyFuzz è inconfondibilmente un fuzz “old school”, ricorda le distorsioni selvagge delle garage-punk band americane degli anni ’60.
Il lato USA si basa sul leggendario Mosrite Fuzzrite o, più esattamente, sulla sua versione modificata dal chitarrista Garrett Immel, conosciuta come circuito D-67.
Immel ha aggiunto un controllo “Mass” di grande efficacia, che migliora corpo e definizione, aiutando il fuzz ad uscire meglio dal mix. Bjorn Isheden di Surfy Industries ha ulteriormente perfezionato il circuito, introducendo un controllo “Harmonics” per arricchire le alte frequenze e il contenuto armonico.
Il lato “Japan” del selettore offre una distorsione più tagliente e acida. Si ispira agli “octave-fuzz” della scuola nipponica della fine degli anni ’60, realizzati da marchi storici quali Ace-Tone e Honey. Grazie agli innovativi controlli Mass e Harmonics, queste sonorità di ispirazione vintage possono anche essere smussate.
Inoltre, questo pedale può essere alimentato con una corrente che raggiunge i 18 V CC per godere di più headroom; possibilità che l’alimentazione flessibile della pedaliera Vangoa ci consente.
Questo pedale è un vero punto di svolta per gli appassionati di fuzz: fedele ai suoni che hanno fatto la storia ma aperto ad un’esplorazione sonora personale.
SKREDDY PEDALS SKUNK DRIVE 1606
Ispirati dal recente, magnifico documentario “Becoming Led Zeppelin”, ci addentriamo nell’epoca in cui l’ingegnere britannico Gary Hurst fondò la Sola Sound, traghettando la distorsione fuzz verso l’età della maturità con i suoi pedali Tone Bender.
Come visto in questo film, Jimmy Page registrò il leggendario album di debutto, con la sua Telecaster “Dragon” che lui chiama “The Excalibur”, collegata a un Sola Sound Tone Bender Mk 1.5 e ad un piccolo amplificatore combo Supro “Super” 1606.
Questo ampli di basso wattaggio venne soprannominato “the Skunk” (Puzzola) per via della grande striscia bianca che circonda il suo cabinet.
Lo Skreddy Pedals Skunk Drive 1606 è progettato per ricreare fedelmente il timbro di questa strumentazione e lo centra in pieno! Si può facilmente riprodurre il suono di classici senza tempo come “Communication Breakdown”.
Skreddy Pedals ha iniziato la sua attività nel 2004, fondata dall’ingegnere elettronico Marc Ahlfs. Con sede a Carson City, Nevada, rimane ancora oggi una piccola azienda “boutique”.
Uno dei prodotti di punta della gamma Skreddy Pedals è il “Lunar Module“, considerato uno dei migliori pedali fuzz al silicio sul mercato.
Lo Skunk Drive 1606 riesce a domare una distorsione di carattere fuzz avvicinandosi ad un overdrive ben calibrato. Questo singolare pedale fonde il timbro fuzz con il calore e il carattere di un piccolo amplificatore valvolare.
Un altro punto di forza di questo Skunk Drive è la sua elevata reattività alla dinamica di esecuzione e al volume della chitarra. Questi notevoli risultati sono ottenuti con solo due semplici controlli. Aumentando la manopola Drive si incrementano le alte frequenze mentre abbassandola si ottengono timbri più caldi con una piacevole risposta sulle frequenze medie.
Ciò consente di spaziare facilmente da un suono di base rotondo a una distorsione più tagliente per la solistica. La regolazione del controllo Drive produce un momentaneo “crepitio” dovuto al riassetto del punto di polarizzazione del transistor; questa caratteristica ha un famoso precedente nello Z-Vex Super Hard-On.
Marc Ahlfs è un genio: questo pedale apparentemente semplice ha in realtà un’efficace doppia azione, combina un sustain risonante con un overdrive caldo e rotondo: vivamente consigliato!
CUSACK MUSIC PROJECT 34 – SELENIUM RECTIFIER PRE/DRIVE
Consentimi di presentare il seguente pedale con qualche riga di spiegazione un po’ nerd. Gli appassionati di amplificatori per chitarra hanno familiarità con i raddrizzatori a valvole o a transistor, che convertono la corrente alternata in tensione continua per il circuito di alimentazione dell’amplificatore.
Meno risaputo è che gli amplificatori a bias fisso utilizzavano un secondo raddrizzatore per generare la tensione di polarizzazione negativa per la griglia delle valvole di potenza.
Negli anni ‘40 e ‘50, questi raddrizzatori di alimentazione di polarizzazione erano realizzati in selenio, indicato per il flusso di corrente molto basso dei circuiti del bias.
Con l’avanzare della tecnologia, i raddrizzatori al selenio furono sostituiti da diodi al silicio: più efficienti, affidabili, compatti e longevi.
I raddrizzatori al selenio, al contrario, erano componenti ingombranti, avevano un voltaggio incostante e alla fine si rompevano, producendo un caratteristico odore di uova marce.
All’inizio degli anni ’60, i diodi al silicio erano diventati il nuovo standard, sostituendo di fatto i componenti obsoleti. Il mitico Bassman 5F6-A del 1959 e altri amplificatori Fender dell’era tweed avevano ancora i vecchi raddrizzatori al selenio.
Cusack Music è un’azienda a conduzione familiare con sede in Holland, Michigan, negli Stati Uniti. Fondata nel 2002, l’azienda si è rapidamente evoluta da attività part-time in un garage a un affermato produttore di pedali che produce effetti sia con proprio marchio che per conto terzi.
Il fondatore Jon Cusack, iniziò la sua carriera in un laboratorio di riparazione di amplificatori, dove ebbe modo di mettere da parte una scorta di questi vecchi raddrizzatori al selenio. Jon intuì che questi componenti giocassero un ruolo nel suono mitico degli ampli tweed classici. Ciò portò all’idea di sviluppare un pedale costruito attorno a questo raro componente vintage.
Nel 2021, Cusack mise finalmente in pratica questa idea, realizzando una tiratura molto limitata di soli 20 pedali Screamer Fuzz Selenium, utilizzando tutta la sua vecchia scorta di raddrizzatori vintage al selenio.
L’intuizione di Jon Cusack ha dimostrato di funzionare alla grande, ispirandogli un altro pedale con raddrizzatore al selenio. Ci è voluto più di un anno di ricerche per individuare una fornitura affidabile di questi componenti rari e costosi. Una volta reperita una nuova fornitura di raddrizzatori, Cusack ha introdotto questo “Project 34 – Selenium Rectifier Pre/Drive“.
Il numero 34 nel nome del pedale si riferisce al numero atomico del Selenio nella tavola periodica degli elementi, sottolineando la centralità del componente principale.
Il Project 34 non è facilmente definibile. A seconda delle esigenze, può essere un boost, un preamp, può aggiungere un po’ di compressione o ci si può addentrare nel territorio dell’overdrive.
Qualunque sia il campo di applicazione scelto, il raddrizzatore al selenio aggiunge un bel colore, dimostrando ancora una volta che l’intuizione di Jon Cusack è vincente.
Il pedale è dotato di interruttore true-bypass e ha un’interfaccia intuitiva con tre controlli. La manopola del tono è particolarmente efficace: apre le alte frequenze e aggiunge contenuto armonico senza introdurre alcuna asperità.
Uno switch a tre posizioni aggiunge un leggero potenziamento dei bassi in posizione superiore, in posizione centrale ha una risposta lineare, in posizione inferiore aggiunge un più pronunciato boost dei bassi.
In quest’ultima posizione la distorsione ha il carattere di un piccolo amplificatore a valvole che dona una splendida, rotonda saturazione, con una miscela uniforme di frequenze, anche a bassi volumi.
Si ottiene un po’ di piacevole compressione preservando un’ottima risposta dinamica e sensibilità al tocco. Funziona con un alimentatore standard da 9 V DC con polo negativo centrale e richiede una generosa erogazione di corrente di 500 mA.
Completa il pacchetto una bella veste grafica con un’accattivante finitura metallizzata rosso vino e indovinate manopole, che ricordano il look delle apparecchiature da studio vintage.
È uno dei migliori pedali gain che abbia mai provato, consiglio di acchiapparne uno finché è disponibile!
IBANEZ AD-9 VINTAGE 1983
Di seguito ho optato per un mio vecchio preferito, un classico delay analogico “bucket brigade”: un Ibanez AD-9 originale del 1983. Possiedo questo pedale da molti anni e lo considero ancora uno dei delay BBD dal suono più morbido.
SURFY INDUSTRIES SURFYTREM DELUXE
Per il tremolo ho scelto un altro interessantissimo pedale della Surfy Industries: il Surfytrem Deluxe: una versione stereo aggiornata del Surfytrem. Ancora qualche riga di spiegazione nerd sulle valvole…
In molti piccoli amplificatori vintage degli anni ’40 e ’50, l’effetto tremolo veniva ottenuto modulando il flusso di tensione di bias o di griglia delle valvole di potenza.
Diminuendo gradualmente e poi ripristinando la tensione delle valvole, il segnale alternativamente diminuisce e riprende. Questo metodo, noto come “Tremolo a modulazione di bias”, produce tipicamente un suono ricco di sostanza, con un decadimento molto morbido.
Il Surfytrem Deluxe è analogico al 100% e si basa sul principio di modulazione del bias, ricreata utilizzando transistor JFET abbinati. È dotato di true bypass switching e 2 circuiti selezionabili per diversi stili di tremolo, entrambi ispirati agli amplificatori Fender vintage.
La posizione superiore dello switch, chiamata “Brown“, emula lo “harmonic tremolo” degli amplificatori “brownface” di alta categoria dei primi anni ’60, come lo Showman e il Super Amp.
Questo tipo di tremolo è caratterizzato da un tipico suono fluttuante, con una leggera illusione di vibrato con oscillazione dell’intonazione. Il tremolo armonico è altamente reattivo alla dinamica dell’esecuzione.
La posizione “Black“, in basso, imita il suono del tremolo a fotocellula, presente sulla maggior parte degli amplificatori del periodo “blackface” della metà degli anni ’60 o dell’era “silverface” degli anni ’70.
Mentre il tremolo “Brown” offre complessità armonica e dinamica superiori, il tremolo “Black” esce meglio dal mix ed è più comunemente utilizzato per molteplici applicazioni.
I cali di livello a cadenza regolare di un tremolo, danno all’ascoltatore la percezione di un calo di volume generale, anche se tecnicamente il segnale corrisponde al livello di ingresso; il Surfytrem Deluxe è dotato di un controllo del volume per compensare questa percezione di calo di livello, fornendo fino a 6 dB di incremento del segnale.
Questo pedale vanta un’ampia escursione di tensione di alimentazione, accettando da 9 a 12 V DC. L’alimentatore Vangoa offre anche questa volta la possibilità di spingersi fino alla tensione maggiore.
L’ingresso del canale destro funge anche da ingresso mono consentendo di sdoppiare il segnale su due uscite separate. È interessante notare che le modulazioni dei canali sinistro e destro vanno in fase opposta, creando un efficace panning stereo.
A questo punto colleghiamo l’uscita destra all’amplificatore e l’uscita sinistra alla loop station; in questo modo avremo preservato un percorso di segnale interamente analogico.
JTC DRUM & LOOP PRO NDL-5
La JTC Drum & Loop Pro NDL-5 fa parte della “Linea Verdugo”, dall’ampio catalogo Nux. È un looper a doppio switch economico ma completo.
Dispone di 40 pattern di batteria preregistrati, in vari stili musicali e tempi, insieme a 256 posizioni di memoria interna e un tempo di registrazione, praticamente infinito, che arriva fino ad un massimo di sei ore.
Ho appena aggiornato il firmware all’ultima versione, che include pattern di batteria migliorati. Lo switch del ritmo sulla destra controlla indipendentemente i pattern di batteria e aggiunge fill di batteria quando viene premuto durante la riproduzione.
I suoni di batteria sono convincenti, con i pattern ritmici shuffle particolarmente interessanti.
Attraverso le impostazioni del menu è possibile ridurre deliberatamente la gamma di frequenze della batteria per ottimizzare il segnale per amplificatori più piccoli.
Questo looper dispone di 2 uscite stereo: l’uscita destra può essere utilizzata per un impianto PA, con l’opzione di attivare un emulatore di cabinet per smussare le asperità del segnale diretto.
Inoltre, a queste uscite possono essere assegnati segnali diversi tramite il menu; ad esempio, è possibile isolare i loop di batteria sull’uscita sinistra e indirizzarli a un amplificatore per basso o a un canale dedicato del mixer.
Nella pedaliera, utilizzo l’uscita Right come segnale audio di riferimento per la striscia LED sulla pedaliera Vangoa. I LED della pedaliera sono ora sincronizzati con la traccia di accompagnamento della loop station, senza interferire con il percorso del segnale principale.
SURFY INDUSTRIES SURFYBEAR CLASSIC CON SURFYPAN UPGRADE
Sono fermamente convinto che il riverbero, soprattutto quello a molla, sia pensato per funzionare davanti alla sezione preamp di un amplificatore, dopo tutti i pedali. Sicuramente la mia idea è in perfetta armonia con la filosofia costruttiva dei riverberi Surfybear.
Tra la pedaliera e l’ampli inserisco una versione aggiornata del Surfybear Classic. Infatti, Surfy Industries ha introdotto la “Surfypan”: una tank di riverbero a molla appositamente progettata, costruita da Accutronics in esclusiva per Surfy Industries.
La Surfypan è una classica pan “TYPE-4” con specifiche 4AB3C1B, il che significa che è completamente compatibile con le unità di riverbero Fender 6G15, gli amplificatori Fender e, ovviamente, le unità di riverbero Surfybear.
Il chitarrista Surfer Joe e gli altri esperti di Surfy Industries hanno constatato che le moderne tank a molla, fatte per i riverberi in stile Fender, hanno un decay più lungo rispetto alle tank Gibbs vintage originali, utilizzate da Fender nei primi anni ’60.
Quelle unità originali avevano difatti un decay più breve, producendo il caratteristico suono “splashy” con una coda di riverbero più contenuta.
La Surfypan è costruita con materiali di qualità superiore, per un suono più pieno e una maggiore affidabilità, offrendo allo stesso tempo la caratteristica coda più corta delle unità Fender 6G15 originali dei primi anni ’60.
Occorre sottolineare che quando l’amplificatore viene spinto a livelli di guadagno più elevati, la compressione e il sustain del riverbero determinano un decadimento più lungo. Una coda del riverbero più corta consente dunque una migliore nitidezza del mix e un suono di band più definito, anche con suono distorto.
La Surfypan è disponibile in due versioni: la “Regular“, ora in dotazione nei modelli Surfybear Metal e Studio e la “Extra“, che presenta un decadimento ancora più breve ed è specificamente progettata per il Surfybear Classic.
La nostra pedaliera è finalmente pronta per calcare il palco e offrirci tutto il potenziale sonoro di questi interessantissimi pedali!
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